martedì 18 novembre 2008

Primo segreto: la speranza



Oggi da questo blog, noi vogliamo far arrivare a tutti un messaggio di fiducia.
Le cose possono cambiare. Le cose cambieranno. Non c’è rassegnazione che non possa cedere il passo alla speranza. Non c’è paura che non possa essere vinta dalla consapevolezza di sé e dall’apertura agli altri. Non c’è buio dopo il quale non venga la luce.
E allora tornerà a vedersi tutto il meglio. La civiltà di un popolo che sa accogliere ed includere. (tratto da W.V. - Roma - 25 ottobre 2008).

Ci sono alcuni segreti per mettere in ginocchio l'emarginazione, il primo è proprio la speranza, secondo una mia idea, la speranza è il primo sentimento che il bambino prova, addirittura prima di essere partorito, ed è l'ultimo sentimento che proviamo prima di morire, quindi nasciamo sperando e moriamo sperando.

La speranza è la nostra più grande arma che abbiamo, un arma che può fare, anzi fa e farà la differenza, perché alle persone si può portare via tutto (come succede purtroppo in alcuni luoghi), la nostra libertà, la nostra dignità, le nostre certezze, ma la speranza proprio no.
Finché avrò forza di respirare io avrò speranza di un mondo migliore, di un mondo che non isoli, che non allontani, che non odia, che non si chiuda su se stesso.
C'è anche un proverbio che dice "La speranza è l'ultima a morire", quindi speriamo, speriamo e speriamo sempre, le cose possono e devono cambiare.

6 commenti:

Irene ha detto...

Ehi,ciao!! Hai ragione,la speranza deve essere l'ultima a morire,si deve sempre credere in noi stessi,senza mai scoraggiarsi! Però da una parte è un po difficile avere fiducia negli altri,vedendo quello che succede in giro...tornando al tuo post riguardante le leggi,io credo veramente che siano utili,in quanto sono influenzate e possono influenzare le idee della società...in questo modo,si può avere la speranza di riuscire ad arrivare ad un mondo migliore,con idee di uguaglianza,di accettazione del diverso,di curiosità verso quello che non si conosce! Che dici?

kuijt ha detto...

è vero,come mio cugino Vincenzo spesso dice:Bisogna entrare nella giungla per raccogliere i diamanti.
ma la speranza non basta ahimè a curare i mali del mondo.
non lo dico solo io,fior fior di studiosi supportano questa teoria,i tempi delle "vacche grasse" sono finiti.per la prima volta nella storia dell'uomo moderno,i figli non vivranno in condizioni migliori dei propri genitori.la speranza innazi alla follia perversa dell'umanità non può nulla.
ma non si può continuare a ballare e cantare sul Titanic che affonda,o pensare semplicisticamente: che cosa hanno fatto mai per noi i posteri?
EVVIVA NOI CREPI IL MONDO è il motto che va per la maggiore.
esiste però un'altra categoria,quella dei duri e puri,una tradizione politica che risale ai tempi della nascita di questo Paese,che,aiutata dall'audacia della speranza,si dà da fare,si pone degli obiettivi consapevole che il bene comune, gli interessi che condividiamo sono di piu di quelle che ci dividono e recitando lo slogan dei tempi belli clintoniani,Siamo sulla stessa barca.se un numero nutrito di persone crede nella verità di questa affermazione e agisce di conseguenza allora non tutti i problemi potranno essere risolti ma si otterranno dei risultati significativi.YES WE CAN.WE ARE ONE PEOPLE.FOR CHANGE....Tanti per cambiare.

kuijt ha detto...

precisazione:"la speranza è il primo sentimento che il bambino prova, addirittura prima di essere partorito"

dovresti correggere il tiro,sei passibile di una denuncia per millantata teoria del pensiero pre-natale.
autocensura questa frase quantoprima altrimenti mi rivolgerò alle autorità competenti.

MeneFraPo - Francesco ha detto...

Ora cercò di rispondere alle vostre domande e provocazione.
Alla amica Irene dico: che le leggi sono utili, ma prima bisogna cambiare la nostra mentalità, senò la legge da sola avrà un risultato ridotto.
E se noi abbiamo la speranza di arrivare ad un mondo migliore, modificando il nostro stile di vita e anche la nostra mentalità, possiamo fare grandi cose, magari partendo da un piccolo gruppo (esempio io, te a altri amici), e vedrai che piano piano riusciremo a coingolgere molte persone, in un ciclo che non avrà fine.

Invece all'amico Kuijt dico: se noi guardiamo cosa hanno fatto gli altri (ci sono state alcune persone che hanno grandi cose), noi restiamo fermi, ma se noi aggiamo senza fini, possiamo fare molto.

Poi nel blog non c'è la politica della censura, quindi nella mia idea di speranza non la censurerò, questo per rispetto di tutti e per il rispetto della nostra costituzione.

kuijt ha detto...

non hai capito una sola parola di quello che ho scritto.diamine,sono cattolico e ti perdono.

MeneFraPo - Francesco ha detto...

Avverto che ho deciso di inserire, non subito, la mia ipotesi "perchè relazionarsi con le persone disabili?" o detta Ipotesi Salese - Pocotana, che farà discutture molto per la sua radicalità. Abbiate pazienza. A presto